Wednesday, April 22, 2009

EARTH DAY


Il 22 aprile del 1970, 20 milioni di cittadini americani, rispondendo a un appello del senatore democratico Gaylord Nelson, si mobilitarono in una storica manifestazione a difesa del nostro pianeta. Oggi, su questo principio quanto mai d’attualità ci si mobiliterà ancora, in 174 paesi del mondo. In Italia, per il terzo anno consecutivo, a promuovere la manifestazione sarà Nat Geo Music, il canale musicale di National Geographic. L’Earth Day 2009 segnerà l’inizio di una grande campagna di sensibilizzazione denominata dagli organizzatori “Green Generation Campaign” i cui punti principali sono la ricerca di un futuro basato sulle energie rinnovabili, che ponga fine alla nostra comune dipendenza dai combustibili fossili, incluso il carbone. Un impegno personale a un consumo responsabile e sostenibile. La creazione di una “economia verde” che tolga la gente dalla povertà con la creazione di milioni di “posti di lavoro verdi” e trasformi anche il sistema educativo globale in un sistema educativo “verde”.
Nelle sale cinematografiche anteprima del film “Earth - La nostra Terra” prodotto da DisneyNature, un inno alla Terra e alla sua bellezza.

ELEZIONI IN SUDAFRICA

Si aprono oggi in Sudafrica le elezioni presidenziali: ventitré milioni di persone andranno alle urne per eleggere un nuovo parlamento, che a sua volta nominerà il presidente della Repubblica. Favorito il leader dell’Anc, Jacob Zuma. Gli ultimi sondaggi danno all’Anc oltre il 60% delle preferenze. si vota per eleggere il quarto presidente del Sudafrica senza più apartheid. L'African National Congress, il partito di Nelson Mandela che ha dominato la scena politica di questi anni, accusa i primi cedimenti. l'Anc ha portato avanti il suo progetto di democratizzazione. Ma non è riuscito ad abbattere quelle differenze razziali, e sociali, che continuano a esistere. Il livello di violenza è sempre alto, l'Aids ha contagiato più della metà della popolazione. La disoccupazione ha raggiunto il 40 per cento. Nonostante il pil resti arroccato ad oltre il 7 per cento. Le vite restano separate, con quartieri ben distinti, dove solo da pochi anni iniziano a mischiarsi bianchi e neri, uniti da un comune benessere piuttosto che da stesse culture e tradizioni. I sudafricani chiedono un rinnovamento. Guardano altrove, ai partiti, come la Democratic Alliance di Helen Zille, sindaco bianco di Città del Capo, un lungo passato di lotta all'apartheid che scuote le coscienze denunciando le corruttele e il nepotismo imperanti nel partito del Padre della patria. Osservano curiosi la nascita del Cope, Party of the People, costola dissidente dell'Anc che potrebbe erodere percentuali importanti mettendo in discussione la maggioranza assoluta della formazione guidata da Jacob Zuma. Il nuovo presidente dell'African National Congress, leader discusso e amato dal suo popolo, è stato al centro di questa combattiva campagna elettorale. Le accuse di stupro e di corruzione per la compravendita di una partita di armi, da cui è uscito prosciolto, continuano a offuscare la sua immagine. Ma la sua storia di vecchio guerrigliero, con i suoi scontri armati e la sua dura galera a Robben Island, la sua ascesa politica dentro il potente sindacato, sono riusciti a imporlo come candidato favorito.




ANC. Il partito fu fondato l'8 gennaio del 1912 allo scopo di difendere i diritti e le libertà della maggioranza nera della popolazione sudafricana, nome originario del partito, infatti, era "South African Native National Congress".Nel 1944 nacque, ad opera di Nelson Mandela, Walter Sisulu e Oliver Tambo, la Lega giovanile dell'ANC, che assicurò un ricambio generazionale e l'inizio di un forte impegno per la non violenza. Nel 1947 iniziò la collaborazione con la Natal Indian Congress, fondata dal Mahatma Gandhi.
Il ritorno al potere del Partito Nazionale, filo-afrikaner, determinò l'inizio della politica di apartheid. In tutti gli anni '50 ai neri fu impedito di esercitare il diritto di voto e si videro negare i diritti civili e politici. Nel 1952 l'ANC diede vita a boicottaggi e scioperi simili a quelli organizzati dal Mahatma Gandhi in India. Nel 1955, l'ANC aderì al Congresso del Popolo, formato insieme al South African Indian Congress (indiani) e al Congress of Democrats (bianchi). Nel 1960, l'ANC inizò la battaglia conto la Pass Law, una legge che obbligava i neri a portare con sé una tessera da esibire ogni qual volta volessero entrare nei territori riservati ai bianchi, le organizzazioni per i diritti civili furono bandite e l'ANC fu costretta ad operare in clandestinità, avviando anche azioni violente. Sotto la guida di Oliver Tambo, l'ANC, negli anni '70 ed '80, incrementò le azioni di sabotaggio, alcune delle quali provocarono vittime. Si organizzarono basi in Mozambico, Botswana e Swaziland. L'ANC presentò liste comuni con il Partito Comunista Sudafricano e con Congresso di Sindacati del Sudafrica alle prime elezioni a suffragio universale del 1994. L'ANC ottenne il 62,6%, 252 seggi e Mandela fu eletto primo Presidente del Sudafrica. La nuova costituzione, infatti, aveva cambiato il nome alla massima carica dello stato da Presidente dello Stato a Presidente del Sudafrica. Alle elezioni provinciali, svolte in concomitanza con le politiche, l'ANC ottenne sostanzialmente la stessa pecentuale di voti. Nel KwaZulu-Natal, però, non avendo nessun partito conseguito la maggioranza assoluta dei voti, l'ANC si alleò con il Partito Inkata per la Libertà (Inkatha Freedom Party). Tale coalizione si è ripetuta anche nel 1999. Le elezioni nazionali del 1999 videro l'ANC incrementare i propri suffragi (66,4%) e seggi (266). Ciò nonostante l'ANC decise di coalizzarsi con il Nuovo Partito Nazionale (NNP), Dal 2001, l'alleanza con comunisti e sindacati è iniziata a indebolirsi, e l'ANC ha modificato il proprio orientamento politico in direzione più liberale. Alle elezioni del 2004, l'ANC ha ulteriormente migliorato i propri consensi giungendo al 69% dei voti ed a 270 deputati. L'unico partito che sembra resistere all'avanzata dell'ANC è l'Alleanza Democratica (12,4%), mentre il NNP, dopo aver ulteriormente ridotto i suoi voti all'1,6%, ha deciso di sciogliersi.
Negli ultimi anni non sono mancate polemiche e difficoltà. Infatti, nonostante il successo elettorale, le difficoltà con i sindacati (COSATU) sono andate aumentando. A queste si sono aggiunte le accuse di corruzione nei confronti di Jacob Zuma, vice Presidente del Sudafrica, durante la presidenza di Thabo Mbeki (ANC), ed attuale presidente dei deputati dell'ANC.
Nonostante le difficoltà, l'ANC ha confermato, alle elezioni amministrative del 2006, oltre il 66% dei consensi. (wikipedia)

IL FALLIMENTO DELLA CONFERENZA CONTRO IL RAZZISMO

I rappresentanti degli Stati dell’Unione europea hanno abbandonato la sala in cui si stava svolgendo la conferenza Onu sul razzismo a Ginevra nel momento in cui il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, nel suo intervento, si è riferito allo stato di Israele come ad un “governo razzista”. il presidente Ahmadinejad ha criticato l’istituzione di “un governo razzista” in Medio Oriente dopo il 1945 alludendo chiaramente a Israele. Ma il presidente Ahmadinejad ha ricevuto anche applausi dalla platea: la prima volta quando ha accusato “gli Stati occidentali di essere rimasti in silenzio di fronte ai crimini commessi da Israele a Gaza” e la seconda volta quando ha detto che occorre “rivedere le organizzazioni internazionali e il loro modo di lavorare”. Consensi al presidente iraniano sono arrivati anche quando ha parlato della crisi economica mondiale sottolineando che “continua ad aggravarsi e non ci sono speranze che possa essere superata”.
La Conferenza dell’Onu sul razzismo ha approvato già oggi a Ginevra il documento finale. Il testo è stato approvato per acclamazione. Il testo è stato approvato senza modifiche rispetto alla bozza trasmessa venerdì sera alla Conferenza. Durban 2, la contestata Conferenza sul razzismo, boicottata da Israele, Stati Uniti, Italia e Gremania. Alcuni paesi europei, come l’Italia, avevano capito prima cosa sarebbe successo a Ginevra.
Durban è fallita, prima ancora di cominciare e a seppellirla è stato Mahmoud Ahmadinejad.





L'intervento dei Ahmadinejad in compenso a fatto svegliare l'azione per il medio oriente del presidente degli Stati Uniti Obama. Il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha annunciato che Barack Obama intende convocare a Washington il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente egiziano Hosni Mubarak e il presidente dell’Anp Abu Mazen per colloqui separati. Non si profila un incontro facile: Obama spinge sul multilateralismo e sul riconoscimento di uno stato palestinese, mentre Netanyahu deve far convivere nel suo governo l’estrema destra di Lieberman con il laburista Barak. A dividere i due c’è poi la questione iraniana: Obama ha ribadito oggi il suo impegno per un dialogo con l’Iran, che in Israele viene definito il nuovo Hitler. Le dichiarazioni fatte dal presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad su Israele sono state “orrende e discutibili”, ha affermato il presidente americano senza mezzi termini, tuttavia gli Usa vogliono continuare a tenere un dialogo “diretto” con Teheran con cui “tutte le opzioni restano sul tavolo”.