Tuesday, December 2, 2008

THAILANDIA: DECIDE LA CORTE

Dopo quasi quattro mesi di disordini, in Thailandia la Corte costituzionale ha azzerato l'esecutivo del Paese: interdetto dall'attività politica il premier Somchai Wongsawat per cinque anni. Sciolti i due principali partiti di governo - il Ppp di Somchai, il maggiore del Paese, e il Chart Thai, secondo partito della coalizione di governo - riconosciuti colpevoli di brogli elettorali nelle elezioni del dicembre 2007. E di conseguenza, l'opposizione ha annunciato la fine delle manifestazioni di protesta e del blocco dei due aeroporti di Bangkok a partire da domani. Il provvedimento emesso dalla Corte Costituzionale non implica necessariamente che si terranno elezioni anticipate, perché molti dei leader del Ppp non colpiti dall'interdizione hanno già annunciato la formazione di un nuovo partito, il Puea Thai. La sentenza è stata immediatamente contestata dalle centinaia di manifestanti filogovernativi che si erano riuniti davanti alla sede della corte per protestare contro l’attesa decisione dei giudici. I tre partiti oggetto della pronuncia della Corte, oltre al PPP, il Chart Thai ed il partito Matchimathipataya, sono stati riconosciuti colpevoli di collusione in violazione delle leggi elettorali nel voto celebrato il 23 dicembre 2007. La Costituzione thailandese prevede che i partiti i cui esponenti - anche uno solo tra loro - si rendano responsabili di brogli elettorali vengano sciolti ed i loro leader messi al bando dalla vita politica per cinque anni.



I Thai, un gruppo etnico che originalmente visse nella Cina sudoccidentale, emigrò nel sudest asiatico lungo un periodo che durò vari secoli. Nel 1238 Khun Bang Klang Thao, un capo di una tribù di Thai, dichiarò la sua indipendenza dai Khmer e stabilì un regno a Sukhothai al centro dell'attuale Thailandia. Al regno di Sukhothai successe, nel XIV secolo, il regno di Ayutthaya. I birmani invasero Ayutthaya e nel 1767 distrussero la capitale, ma due eroi nazionali, Taksin e Chakkri cacciarono gli invasori e riunificarono il paese sotto la Dinastia di Chakkri.Durante i secoli l'identità nazionale thailandese si evolse intorno ad una lingua ed una religione comune ed intorno allo sviluppo della monarchia. La monarchia rimase un punto centrale per l'unità nazionale. Durante il XIX secolo l'espansionismo europeo fu la più grande minaccia per la sopravvivenza del regno. Il successo thailandese nel preservare l'indipendenza del paese era in parte un risultato del desiderio di Gran Bretagna e Francia di uno stabile stato cuscinetto che mantenesse distaccati i loro domini in Birmania (oggi Myanmar), Malesia, ed in Indocina. Questo desiderio anglo-francese impedì all' Italia, la quale aveva preso di mira la Thailandia come propria colonia, di impadronirsene. Nelle prime decadi del XX secolo, il sistema politico thailandese, le forze armate, le scuole, e l'economia subirono drastici cambiamenti. Nel 1932 un colpo di stato (senza spargimenti di sangue) organizzato da ufficiali militari e civili portò alla fine della monarchia assoluta e inaugurò l'era costituzionale thailandese. Da quel momento i progressi verso un sistema politico stabile e democratico sono stati più difficili. La politica è stata dominata da un gruppo militare-burocratico capeggiato da potenti generali. L'instabilità del sistema ha avuto come conseguenza diversi colpi di stato e prolungati periodi di legge marziale. Il sistema parlamentare, come definito dalle quattordici costituzioni thailandesi tra il 1932 ed il 1987, è stato indebolito e modificato dai diversi regimi che si sono succeduti. Il colpo di stato del 1991 ha portato al potere il generale Suchinda Kraprayoon, che ha abrogato la costituzione e creato un Consiglio Nazionale per il mantenimento dell’ordine. Nel 1992, dopo lunghe e dure manifestazioni, il regime fu costretto a indire libere elezioni in seguito al quale si è insediato un governo civile di coalizione democratica guidato da Chuan Leekpai, uscito di scena nel 1995. Nello stesso anno, a seguito delle elezioni tenutesi in luglio è tornato al governo Chart Thai che aveva guidato il paese dal 1988 al 1991 fino alla venuta dei militari. Nuove elezioni anticipate nel 2002 hanno portato al governo l'ex generale Chavalait che ha introdotto una serie di riforme con l'obiettivo del risanamento economico del paese.
Dopo un periodo di tranquillità, la situazione precipita il 19 settembre 2006, quando un colpo di stato guidato dal generale Prapart Sakuntanak mette fine al governo del magnate delle telecomunicazioni trasformato in politico Thaksin Shinawatra, sospendendo tutte le cariche governative oltre al Parlamento e alla Corte Costituzionale. Alle elezioni del 2007, i sostenitori del TRT aderirono al Partito Potere del Popolo (PPP) ed ottennero il 39,6% dei voti e 233 seggi, venendo superati di poco dal PP con il 39,65% dei consensi. Il PP elesse, però, 165 deputi. La differenza in numero di seggi fu dovuta al fatto che 400 seggi su 480 era attribuiti con il sistema maggioritario. Ciò permise al leader del PPP di formare un governo, sostenuto da una coalizione di sei partiti.

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