Thursday, January 15, 2009

LE RAGIONI DI ISRAELE

Israele ha intensificato l’offensiva su Gaza City: colpita due volte la sede dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu che si occupa dei profughi palestinesi, con tre dipendenti che sono rimasti feriti.
Attaccato anche l’edificio che ospita numerosi giornalisti di testate arabe e internazionali, dove due Cameramen sono rimasti feriti.
Anche un’ala dell’ospedale di Gaza City è in fiamme, mentre è stato colpito il quartier generale dell'Onu. Secondo quanto riferisce la tv satellitare ‘al-Jazeerà, l’agenzia dell’Onu ha annunciato la sospensione delle sue attività nella Striscia per salvaguardare l’incolumità dei suoi operatori.
L’aviazione dello Stato ebraico ha colpito 70 obiettivi concentrandosi soprattutto su Gaza City, Khan Yunis e Rafah. Il bilancio complessivo dei morti nell’enclave palestinese dall’inizio nelle quasi tre settimane dell’offensiva Piombo fuso è arrivato a 1.038. I militanti di Hamas hanno risposto con il lancio di 14 razzi verso il sud di Israele, nelle prime ore di oggi. Colpite diverse località, ma non si ha notizia di danni o feriti.

Da anni, facendosi scudo della popolazione civile, i terroristi palestinesi sparano razzi sulle città israeliane. Sperano che ammazzino dei civili e ogni tanto, malgrado i brevi preavvisi delle autorità locali , ci riescono. Non è normale che la società internazionale consideri ammissibile che i palestinesi i civili cerchino di colpirli intenzionalmente. Soprattutto non è normale che consideri “risposta non adeguata” un’azione militare mirante alla distruzione dei missili e dei terroristi che li lanciano. Il codice penale italiano prevede la legittima difesa all’art.52: “Non e' punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa”. Se dunque Israele rispondesse ai missili palestinesi con un’azione simmetrica e contraria, cioè con missili fatti cadere a pioggia sulle città palestinesi, o sulla stessa Gaza, eserciterebbe il diritto alla legittima difesa. Ovviamente, sulla base della dottrina della dissuasione, dovrebbe inviarne cinque o dieci per ognuno che ha ricevuto, e certo non le si potrebbe rimproverare di avere missili più potenti e più precisi di quelli di cui dispone Hamas. Quando poi i palestinesi cominciassero a vivere nell’angoscia in cui sono vissuti fino ad ora gli abitanti di Sderot, chissà che non comincerebbero a capire che senso ha il divieto di uccidere i vicini di casa .Stare al fianco di Israele e del suo sacrosanto diritto alla legittima difesa é dovere morale dell'occidente e di tutta la comunità internazionale in primis l'ONU. L'attacco a Gaza non è dunque né una violazione del diritto internazionale, né un eccesso di legittima difesa: è solo il tentativo di sradicare una volta per tutte le basi terroristiche di Hamas che, non va mai dimenticato ha nel suo statuto la cancellazione dello Stato di Israele. Sono i leader di Hamas, dunque, gli unici responsabili della nuova tragedia in cui è precipitato il popolo palestinese

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