Monday, January 19, 2009

ELEZIONI IN EL SALVADOR

Il Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional (Fmln), la principale forza di opposizione durante la guerra civile a El Salvador tra il 1980 e il 1992, sembra aver vinto le elezioni per il rinnovamento dell’Asamblea Legislativa del paese centroamericano. Lo rivelano i primi dati del Tribunal Supremo Electoral (Tse) in merito alle elezioni che domenica scorsa si sono tenute a El Salvador per eleggere 84 deputati dell’Asamblea Legislativa, i sindaci e i consiglieri comunali di 262 municipi e 20 deputati del Parlamento centroamericano. Secondo i primi dati del Tse su un totale di tre mila 214 voti scrutinati l’Fmnl ha registrato 319 mila 537 voti contro i 298 mila 579 ottenuti dall’Alianza Republicana Nacionalista (Arena), il partito che governa il paese dal 1989. Per quanto riguarda le elezioni municipali i risultati sembrano ribaltarsi. Il Tse infatti, sul 41 per cento dei voti esaminati, dà la vittoria ad Arena, con 35 mila 79 preferenze, seguita dall’Fmnl con 33 mila 376 voti.
Il partito di governo sembra aggiudicarsi la maggioranza anche nelle votazioni municipali. Nello specifico, Norman Quijano, candidato dell’Arena, si è proclamato vincitore nella capitale El Salvador. La città era in mano all’Fmnl dal 1997. Secondo inchieste preliminari dunque, se la coalizione governativa vince alle elezioni locali, l’Fmnl si aggiudicherebbe quelle per il rinnovo dell’Asamblea Legislativa che anticipano le elezioni presidenziali del prossimo 15 marzo, nelle quali l’Fmnl, principale partito di sinistra, aspira a ottenere la maggioranza delle preferenze per sostituire l’Arena, al governo da 20 anni. Alle elezioni di domenica sono stati chiamati al voto 4,2 milioni di salvadoregni. Hanno partecipato circa duemila osservatori nazionali e internazionali. Tra questi in particolare quelli provenienti dall’Organizzazione degli Stati americani (Osa), dall’Unione Europea e da altri organismi indipendenti. Dalla firma degli accordi di pace del 1992, che hanno messo fine alla guerra civile che causò più di 70 mila morti, è la prima volta che elezioni locali, quelle dell’Asamblea Legislativa e le presidenziali sono indette nello stesso anno.





El Salvador è uno stato dell'America centrale, confina con Guatemala e Honduras a nord, con Honduras a est, ed è bagnato dall'oceano Pacifico a sud e ad ovest. A sud est è separato dal Nicaragua dal golfo di Fonseca. È il territorio meno esteso ma anche il più densamente popolato della regione.


Dopo 12 anni di guerra civile, nel 1992 è iniziato il processo di pacificazione e democratizzazione del paese. Nel 1931 il potere fu preso dal generale Maximiliano Hernàndez Martìnez, la cui dittatura si schierò con il le potenze dell'Asse. Tuttavia l'attacco di Pearl Harbour modificò la rotta, ponendo il dittatore vicino agli Stati Uniti. Martìnez all'abbandono della scena, nel 1944. Gli successero il generale Salvador Castneda Castro l'anno dopo e Oscar Osorio nel 1948. Quest'ultimo fu eletto alla carica di Presidente della Repubblica nel 1950; nonostante la sua elezione democratica e il suo cauto programma di riforme, gestì in maniera dittatoriale il paese. Lasciò la guida nel 1956 a J.M. Lemus, rovesciato nel 1960 da un colpo di stato, che favorì la creazione di una giunta militare. La reazione politica fu la formazione di un partito di opposizione; il candidato sostenuto fu José Napoleon Duarte, democristiano. Questa situazione già instabile e pericolosa, si fece decisamente tragica dopo le elezioni tenutesi nel 1972, che portarono al governo il candidato governativo scelto dai militari, il colonnello Molina. Cinque anni dopo fu eletto nuovamente il candidato governativo, stavolta il generale Romero, il quale con il suo frequente uso della forza e della repressione mossero verso la lotta armata gli oppositori, che lo destituirono nell'ottobre 1979 con un altro colpo di stato, questa volta riuscito. La nuova giunta creatasi fu mista, poiché formata da militari e civil; i civili abbandonarono la giunta meno alcuni democristiani, con a capo José Napoleon Duarte, che tenne in piedi la giunta stessa con i militari. L'opposizione si riunì nel Fronte democratico rivoluzionario, mentre il 12 dicembre 1980 Duarte divenne presidente. Il presidente chiese aiuto agli Stati Uniti, ottenendo il sostegno dell'allora presidente Ronald Reagan, che incitò Guatemala e Honduras a lottare contro i gruppi comunisti. La situazione peggiorò ulteriormente con la vittoria alle elezioni del 1982, boicottate dalla sinistra, del maggiore Roberto D'Aubuisson. Gli Stati Uniti entrarono in modo frequente e visibile nelle questioni interne del Salvador, favorendo il ritorno alla presidenza di Duarte nel 1984. Duarte comprese l'indispensabilità del dialogo con la guerriglia, e i colloqui ripresero con un importantissimo incontro a La Palma tra il premier e l'opposizione. La destra bloccò tutto in Parlamento. Quattro anni dopo la situazione precipitò quando vinse le elezioni amministrative D'Aubuisson, tra l'altro accusato dell'omicidio dell'arcivescovo Oscar Romero, e in più Duarte fu costretto a recarsi negli Stati Uniti per delle cure per le sue precarie condizioni di salute, lasciando La Democrazia Cristiana andò in crisi e lasciò libero spazio al partito di D'Aubuisson, l'ARENA, che si aggiudicò la vittoria col suo nuovo candidato Alfredo Cristiani, la guerriglia scatenò una terribile offensiva. Le trattative tuttavia ricominciarono a Ginevra nel 1990 e l'anno dopo fu finalmente ammessa anche l'opposizione alle elezioni presidenziali. Vinse Cristiani, il quale continuò sulla strada del dialogo, anche perché il paese era stufo di un conflitto civile che era costato almeno 80.000 vite umane. Il 1º gennaio 1992 terminò ufficialmente la guerra civile ad El Salvador.L'anno dopo provocò aspre polemiche la completa amnistia data ai membri dell'ARENA che durante il conflitto interno commisero atrocità e abusi. Dopo la guerra tale partito è sempre uscito vincitore alle urne e così è stato anche alle ultime elezioni, avutesi nel 2004, che hanno decretato la vittoria netta del candidato Elìas Antonio Saca.


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