Si sono aperti, in una situazione di massima sicurezza, i seggi per il rinnovo dell' assemblea dello stato indiano del Kashmir. Le elezioni, previste in 7 round che termineranno il 24 dicembre,sono boicottate dai partiti che si battono per l'indipendenza di questo stato conteso da India e Pakistan e scosso dalla violenza separatista islamica. Polizia ed esercito sorvegliano tutte le strade delle principali citta' del kashmir. I separatisti kashmiri hanno fatto appello al boicottaggio di questo voto che è considerato cruciale per il governo di Nuova Delhi dopo le violente proteste pro indipendentiste di agosto e settembre. Dopo alcuni anni di relativa calma ,è riemerso dalle ceneri un movimento di ribellione contro il governo indiano che da oltre mezzo secolo controlla due terzi della regione himalayana contesa con il Pakistan. Lo stato del Jammu e Kashmir, che da agosto è stato commissariato dopo i disordini, è diventato di nuovo un punto centrale nell'agenda politica del Congresso, il partito di Sonia Gandhi che guida la coalizione di governo e che dovrà affrontare nuove elezioni generali nella primavera del 2009. Il test elettorale kashmiro è quindi visto come una sorta di verifica della legittimità e della capacità di controllo di Nuova Delhi sulla regione contesa che è una delle più militarizzate al mondo. A parte numerosi candidati indipendenti, i principali partiti pro indiani in lizza sono due, il People Democratic Party, vincitore nel 2002 e il National Conference guidato da Omar Abdullah, ultimo rampollo di una dinastia di leader kashmiri e abbastanza critico verso le elezioni. L'unica soluzione per riportare la zona alla normalità, passerebbe attraverso il negoziato con il Pakistan che ha ora un governo democraticamente eletto guidato da Asif Ali Zardari, il vedovo di Benazir Bhutto, assassinata un anno fa. Il nuovo leader di Islamabad sembra essere abbastanza disponibile ad aperture sul fronte del Kashmir, ma per ora la priorità sembra la lotta ai gruppi estremisti di Al Qaida. Con il cambio della guardia alla Casa Bianca la questione kashmira potrebbe ritornare al centro dell'agenda internazionale. Il presidente eletto Barack Obama aveva ventilato l'ipotesi di nominare Bill Clinton come "inviato speciale".

No comments:
Post a Comment