Sunday, October 26, 2008

ELEZIONI IN BRASILE


Oggi 26 ottobre circa 27 milioni di brasiliani votano per il ballottaggio nelle elezioni municipali, dopo il primo turno del 5 ottobre scorso. Il secondo turno riguarda San Paolo, Rio e altre 9 importanti citta' fra cui Belo Horizonte e Porto Alegre. La scelta del sindaco di San Paolo sembra decisa a favore del conservatore Gilberto Kassab, mentre a Rio sono in gioco l'ex guerrigliero Fernando Gabeira e Eduardo Paes (Pmdb). Il seggi si sono aperti alle 8 e si chiuderanno alle 17 (le 20 italiane). Il Partito dei Lavoratori, la formazione politica al governo in Brasile, sembra destinata a una netta sconfitta a San Paolo - la più grande città del Sudamerica - nel ballottaggio per l'elezione del sindaco. Il Pt del presidente Luiz Inacio Lula da Silva dovrebbe imporsi in molte città ma perdere proprio San Paolo, dove è in programma la consultazione più attesa e che è ritenuta un trampolino per le prossime elezioni presidenziali.
Gli ultimi sondaggi di Datafolha mostrano che il sindaco uscente Gilberto Kassab, del Partito democratico conservatore, è quasi venti punti davanti di Marta Suplicy nel Pt.


Il Partito democratico dei conservatori (DEM) è un partito di centro-destra, che coniuga posizioni liberalconservatrici e democristiane. È, infatti, membro dell' Organizzaione Democratico Cristiana d'America. Dem ha fatto propria una politica alquanto pragmatica, rendondosi disponibile ad alleanze anche con partiti politici di diversa ispirazione politica.Dem è stato fondato nel febbraio del 1985, anno della fine della dittatura militare, con la denominazione di Partito del Fronte Liberale Alle elezioni del 1986, il PFL con il 17,7% dei voti si posizionò al secondo posto dietro al Partito del Movimento Democratico Brasiliano, da sempre all'opposizione ai governi dell'ARENA, con il quale collabborò al governo. Alle politiche del 1990, il PFL rimase secondo partito, ma perse il 5% dei consensi, scendendo al 12,4% ed eleggendo 83 deputati.Dal 1994 al 2002 il PFL ha preso parte ai governi di Fernando Henrique Cardoso del PSDB, insieme a: Partito della Social Democrazia Brasiliana (centrosinistra), Partito del Movimento Democratico Brasiliano (centro), Partito Progressista (centrodestra), Partito Laburista Brasiliano (centrodestra), Partito Social Democratico (centro). L'alleanza moderata aiutò il PFL, che alle elezioni legislative del 1998 ottenne il 16% dei voti ed elesse 105 deputati su 513, divenendo il primo partito del paese, innanzi a PSDB e PMDB.
Alle politiche del 2002, il PFL raccolse il 13,4% dei voti, eleggendo 84 deputati e ricollocandosi come terza forza, in termini percentuali, dopo PT e PSDB. Il PFL nel 2002 sostenne la candidatura a presidente del sindacalista Luiz Inácio Lula da Silva del Partito dei Lavoratori (PT, sinistra socialista). Dopo poco il PFL è, però, uscito dal governo ed alle presidenziali del 2006 è tornato all'alleanza moderata, sostenendo Geraldo Alckmin del PSDB, che, con il 41% dei consensi, è riuscito a portare al ballottaggio il presidente Lula, 48,7%, penalizzato dagli scandali che hanno coninvolto il suo partito e che hanno dato vita alla scisione del Partito Socialismo e Libertà (PSOL).
Il PFL, alle elezioni del 2006, ha ottenuto il 10,9% dei voti e 65 deputati alla Camera (su 513), con un decremento di ben 19 seggi. Al Senato, invece, il PFL ha eletto ben 6 senatori sui 27 in palio, dando, così, vita al gruppo senatoriale più consistente: 20 senatori su 81. (wikipedia)

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