Wednesday, April 22, 2009
EARTH DAY
ELEZIONI IN SUDAFRICA
Negli ultimi anni non sono mancate polemiche e difficoltà. Infatti, nonostante il successo elettorale, le difficoltà con i sindacati (COSATU) sono andate aumentando. A queste si sono aggiunte le accuse di corruzione nei confronti di Jacob Zuma, vice Presidente del Sudafrica, durante la presidenza di Thabo Mbeki (ANC), ed attuale presidente dei deputati dell'ANC.
Nonostante le difficoltà, l'ANC ha confermato, alle elezioni amministrative del 2006, oltre il 66% dei consensi. (wikipedia)
IL FALLIMENTO DELLA CONFERENZA CONTRO IL RAZZISMO
Tuesday, March 31, 2009
LA GRANDE COALIZIONE ISRAELIANA (guarda a destra)
Amnon Dankner, ex direttore del quotidiano “Ma’ariv”, scrittore, ultimamente romanziere di successo dice questo del nuovo governo: "gli israeliani sanno bene che in questo momento qualsiasi eventualità di accordo con i palestinesi è lontano anni luce. Siamo ben distanti dal tempo degli accordi di Oslo del 1993. Oggi non si può fare la pace anche perché i palestinesi sono divisi tra di loro. Trionfa lo scontro Hamas-Olp. Nessuno in Israele crede davvero nell’avvio di un qualsiasi dialogo di sostanza con Abu Mazen. La situazione in questo campo è totalmente bloccata”. E le conclusioni sono ancora più grame: “In questo periodo del nulla non ti puoi attendere nulla”.
Yisrael Beiteinu (ישראל ביתנו, letteralmente "Israele, Casa Nostra") è un partito israeliano di destra. Il partito, che rappresenta soprattutto gli emigrati dell'ex blocco orientale, sostiene la linea dura nei confronti degli arabo-israeliani e dei palestinesi. Uno dei suoi fondatori è Avigdor Lieberman, già membro del Likud, noto per il suo piano di ritiro dalla Linea Verde, in modo tale che aree come il “Triangolo” (Meshulash in ebraico, Sharon orientale) e il Wadi 'Ara – ceduto dalla Giordania a Israele in seguito agli accordi successivi all’armistizio del 1949 – passino sotto il controllo arabo. Ciò comporterebbe per circa un terzo degli arabi israeliani la perdita della cittadinanza. La giustificazione di tale cessione di territori dello Stato di Israele sarebbe nel fatto che la popolazione è composta per la maggior parte da arabi che si sentono palestinesi più che israeliani. Essi dovrebbero perciò essere incoraggiati a riunirsi all'Autorità Nazionale Palestinese, il trasferimento di arabo-israeliani in territori palestinesi dovrebbe essere incoraggiato con aiuti economici.
www.beytenu.orgintevista a Lieberman (lingua originale)
Wednesday, March 25, 2009
ELEZIONI IN MACEDONIA
Secondo un primo conteggio ancora incompleto dei voti, il 49enne Ivanov, esponente del partito di destra VMRO-DPMNE è in netto vantaggio per la vittoria della presidenza al ballottaggio che si terrà tra due settimane. I risultati parziali mostrano un testa a testa per il secondo posto tra Ljubomir Frckovski, del principale partito di opposizione SDSM, e l'indipendente Ljube Boskovski, ministro dell'Interno durante i disordini etnici del 2001.
Si tratta della prima esperienza politica per Ivanov e la sua candidatura è giunta a sorpresa.
L'Organizzazione rivoluzionaria interna macedone - Partito Democratico per l'Unità Nazionale Macedone è un partito di cenro-destra nella Repubblica di Macedonia e che sostiene l'ammissione di Macedonia presso la NATO e l'Unione europea. La parte del nome deriva dalla Organizzazione rivoluzionaria interna macedone, un movimento ribelle del 19o secolo. L'originale organizzazione fu soppressa nel 1930, data alla quale il territorio della attuale Repubblica di Macedonia ha fatto parte del Regno di Jugoslavia. Dopo la morte di Tito nel 1980, SFR Jugoslavia ha cominciato a disintegrarsi e la democrazia partitica è tornata in Macedonia. Molti esuli nazionalisti tornaono in Macedonia dall'estero, e una nuova generazione di giovani intellettuali macedone riscoprì la storia del nazionalismo macedone. In queste circostanze, non era sorprendente che il nome del famoso movmento macedone ribelle è stato rianimato. Sotto il nome VMRO-DPMNE, il partito è stato fondato il 17 giugno 1990 a Skopje.
www.vmro-dpmne.org.mk
SFIDUCIATO IL PREMIER CECO : le vittime istituzionali della crisi economica
http://it.euronews.net/2009/03/25/la-repubblica-ceca-portera-a-termine-il-semestre-europeo/
Thursday, March 19, 2009
LA CENSURA CHE UCCIDE
Il blogger iraniano Mir Sayafi, 25 anni, è morto mercoledì in prigione a Teheran, dove era detenuto dopo essere stato condannato per insulti nei confronti della guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei. Gli organi d'informazione iraniani riportano di una serie di arresti, effettuati negli ultimi mesi, di persone legate a siti web. Secondo le autorità locali farebbero parte di un «complotto» sostenuto da potenze straniere contro l'Iran. Dopo la chiusura di molti giornali, in Iran i blog sono diventati la principale fonte d'informazione indipendente. Lo scorso novembre durante una visita a Teheran è stato arrestato Hossein Derakhshan, 33 anni, blogger che dal 2000 viveva a Toronto (Canada) dove aveva lanciato una serie di siti d'informazione. Hossein Derakhshan, si trova in carcere a Evin accusato di spionaggio a favore di Israele. Avrebbe “confessato” e su di lui pesa ora la minaccia della condanna a morte. Per la stessa accusa Teheran ha appena giustiziato Alì Ashtari. Derakhshan era partito dal Canada, dove ha iniziato l’attività di blogger anti-regime in farsi e inglese conquistandosi anche una collaborazione col Guardian, per far visita alla famiglia in Iran. La sua colpa? Una visita in Israele di due anni fa, per “mostrare la vita quotidiana del popolo ebraico” e smascherare i pregiudizi antisemiti. E’ stato rinchiuso a Evin, significa “amore” in curdo ma durante la Rivoluzione khomeinista vi si uccidevano i dissidenti estraendo il sangue. Zahara Kazemi è morta a Evin per emorragia cerebrale, colpevole di aver scattato fotografie della prigione. A Evin, la più famosa segreta dell’Iran che le Nazioni Unite hanno definito “una prigione nella prigione”, ci sono decine di dissidenti e nemici del khomeinismo. Ufficialmente, dei 2.755 uomini e 375 donne di Evin, nessuno figura come “prigioniero politico”. La formula più usata è “moharebeh”, cn cui nel Corano si indicano i reati dei “nemici di Allah”. A Evin, ci sono rinchiusi, fra gli altri: La giornalista Parvin Ardalan è lì in agonia per “propaganda contro il sistema”, L’ayatollah Seyyed Hossein Borujerdi, dissidente teologico della Rivoluzione; Ramtin Soodmand, figlio dell’ultimo convertito al cristianesimo giustiziato; a quindici anni è stato appena condannato lo studente curdo Yasser Goli. Finirà impiccato invece l’insegnante curdo Farzad Kamangar. Casi esemplari della repressione ....
Tuesday, March 17, 2009
GOLPE IN MADAGASCAR
il presidente del Madagascar, Marc Ravalomanana, si è dimesso e ha consegnato il potere ai militari. Lo ha detto il suo portavoce. Il braccio di ferro è stato così vinto dal capo dell'opposizione, il sindaco della capitale Antananarivo Andry Rajoelina, 34 anni, che è entrato nell'ufficio del presidente nel centro della capitale Antananarivo (occupato lunedì dall'esercito, che oramai lo appoggia) e ha annunciato a una folla festante che otto ministri hanno consegnato le dimissioni nelle sue mani: «La lotta per la democrazia è quasi terminata» ha dichiarato.
SEATTLE POST-INTELLIGENCER
Il passaggio su internet avra’ conseguenze pesanti dal punto di vista dell’occupazione: la testata online avra’ complessivamente una ventina di giornalisti e la maggior parte dei dipendenti del quotidiano, 167 in tutto, perdera’ il proprio posto di lavoro.
Sunday, March 8, 2009
IRLANDA DEL NORD TORNA L'IRA
La parte più controversa del trattato, per l'IRA, fu il fatto che il nuovo stato non sarebbe stato una Repubblica, ma si sarebbe chiamato Stato Libero d' Irlanda (Saorstat Eireann) e avrebbe avuto lo status di dominion all' interno del Commonwealth britannico, e il fatto che i parlamentari avrebbero dovuto pronunciare un giuramento di fedeltà al Re, che rimaneva formalmente il Capo dello Stato. Queste questioni furono la causa di una spaccatura nell'IRA e in ultima analisi della guerra civile irlandese. In base al Government of Ireland Act 1920, l'Irlanda era stata divisa, creando una Irlanda del Nord e una Irlanda del Sud. In base ai termini dell'accordo Anglo-Irlandese del 6 dicembre 1921, che pose fine alla guerra, all'Irlanda del Nord venne data l'opzione di ritirarsi dal nuovo stato, lo Stato Libero d'Irlanda, e rimanere parte del Regno Unito. Il parlamento dell'Irlanda del Nord, a maggioranza protestante, si pronunciò in quel senso. La parte dell'IRA a favore del trattato divenne ben presto il nucleo del nuovo Irish National Army creato da Collins e Mulcahy. La pressione del governo britannico, che esigeva che il Governo Provvisorio ristabilisse la propria autorità e disarmasse i ribelli, e le tensioni tra le fazioni dell'IRA pro e contro il trattato, portarono ad una sanguinosa guerra civile in cui compagni che fino a qualche mese prima avevano combattuto fianco a fianco si spararono addosso e che finì con la sconfitta della fazione contraria al trattato. Circa 7-8.000 membri dell'esercito nazionale dello Stato Libero d'Irlanda erano ex volontari dell'IRA. Dall'altra parte, circa 15.000 uomini combatterono per la parte contraria al trattato. Il 24 maggio 1923 Frank Aiken, repubblicano del South Armagh e Capo di Stato Maggiore dell'IRA (anti-trattato), dichiarò un cessate-il-fuoco e ordinò a tutte le unità di mettere da parte armi e altro materiale bellico. Molti uomini dell' IRA abbandonarono completamente l'attività politica, ma una minoranza continuò ad insistere che il nuovo Stato Libero d'Irlanda, creato da un trattato "illegittimo", era uno stato senza legittimazione. Essi affermavano che il loro "Esecutivo dell'IRA" era il vero governo dell'ancora esistente Repubblica Irlandese.
Monday, February 2, 2009
CESARE BATTISTI
6 giugno 1978 a Udine, Antonio Santoro, maresciallo della Polizia penitenziaria; omicidio di cui fu accusato dal "pentito" Pietro Mutti che poi si assunse la responsabilità diretta dell'azione, "declassando" il ruolo di Battisti alla sola "copertura". Santoro era accusato dai PAC di maltrattamenti ai danni di detenuti.
16 febbraio 1979 a Santa Maria di Sala (VE), Lino Sabbadin, macellaio di Mestre; Battisti fece da "copertura armata" all'esecutore materiale Diego Giacomin. Sabbadin si era opposto con le armi al tentativo di rapina del suo esercizio commerciale.
16 febbraio 1979 a Milano, Pierluigi Torregiani, gioielliere; Battisti fu condannato come co-ideatore e co-organizzatore. Nel corso dell'assassinio di Pierluigi Torreggiani venne coinvolto anche suo figlio Alberto, che da quel giorno vive paralizzato su una sedia a rotelle per un colpo sparato dal padre durante il conflitto a fuoco con gli attentatori. Torregiani, il 22 gennaio precedente, aveva ucciso un rapinatore durante una tentata rapina in una pizzeria in cui si trovava con i gioielli che aveva mostrato ad una vendita televisiva.
19 aprile 1979 a Milano, Andrea Campagna, agente della DIGOS; omicidio di cui fu riconosciuto come l'esecutore materiale. Campagna aveva partecipato ai primi arresti legati al caso Torregiani.
Sunday, February 1, 2009
RIVOLUZIONE IRANIANA
Tuesday, January 27, 2009
IL GIORNO DELLA MEMORIA
In aggiunta alle esecuzioni di massa, i nazisti condussero molti esperimenti medici sui prigionieri, bambini compresi. Uno dei nazisti più noti, il Dottor Josef Mengele, era conosciuto per i suoi esperimenti come l'"angelo della morte" tra gli internati di Auschwitz.
Giallo: ebrei -- due triangoli sovrapposti a formare una stella di David, con la parola Jude (Giudeo) scritta sopra
Rosso: dissidenti politici
Rosso con al centro la lettera S: repubblicani spagnoli
Verde: criminali comuni
Viola: Testimoni di Geova
Blu: immigranti
Marrone: zingari
Nero: soggetti "antisociali"
Rosa: omosessuali maschi
Wednesday, January 21, 2009
LA STORIA AMERICANA ATTRAVERSO I SUOI PROTAGONISTI
Intervista a G.W.Bush
Il più grande di tutti: RONALD REAGAN (tributo)
Wathergate: dimissioni Richard Nixon(lingua originale)
Kennedy a Berlino (scorcio): ich bin ein berliner
Attacco a Pearl Harbor: discorso di Franklin Dealano Roosevelt (lingua originale)
Monday, January 19, 2009
ELEZIONI IN EL SALVADOR
Il partito di governo sembra aggiudicarsi la maggioranza anche nelle votazioni municipali. Nello specifico, Norman Quijano, candidato dell’Arena, si è proclamato vincitore nella capitale El Salvador. La città era in mano all’Fmnl dal 1997. Secondo inchieste preliminari dunque, se la coalizione governativa vince alle elezioni locali, l’Fmnl si aggiudicherebbe quelle per il rinnovo dell’Asamblea Legislativa che anticipano le elezioni presidenziali del prossimo 15 marzo, nelle quali l’Fmnl, principale partito di sinistra, aspira a ottenere la maggioranza delle preferenze per sostituire l’Arena, al governo da 20 anni. Alle elezioni di domenica sono stati chiamati al voto 4,2 milioni di salvadoregni. Hanno partecipato circa duemila osservatori nazionali e internazionali. Tra questi in particolare quelli provenienti dall’Organizzazione degli Stati americani (Osa), dall’Unione Europea e da altri organismi indipendenti. Dalla firma degli accordi di pace del 1992, che hanno messo fine alla guerra civile che causò più di 70 mila morti, è la prima volta che elezioni locali, quelle dell’Asamblea Legislativa e le presidenziali sono indette nello stesso anno.
Dopo 12 anni di guerra civile, nel 1992 è iniziato il processo di pacificazione e democratizzazione del paese. Nel 1931 il potere fu preso dal generale Maximiliano Hernàndez Martìnez, la cui dittatura si schierò con il le potenze dell'Asse. Tuttavia l'attacco di Pearl Harbour modificò la rotta, ponendo il dittatore vicino agli Stati Uniti. Martìnez all'abbandono della scena, nel 1944. Gli successero il generale Salvador Castneda Castro l'anno dopo e Oscar Osorio nel 1948. Quest'ultimo fu eletto alla carica di Presidente della Repubblica nel 1950; nonostante la sua elezione democratica e il suo cauto programma di riforme, gestì in maniera dittatoriale il paese. Lasciò la guida nel 1956 a J.M. Lemus, rovesciato nel 1960 da un colpo di stato, che favorì la creazione di una giunta militare. La reazione politica fu la formazione di un partito di opposizione; il candidato sostenuto fu José Napoleon Duarte, democristiano. Questa situazione già instabile e pericolosa, si fece decisamente tragica dopo le elezioni tenutesi nel 1972, che portarono al governo il candidato governativo scelto dai militari, il colonnello Molina. Cinque anni dopo fu eletto nuovamente il candidato governativo, stavolta il generale Romero, il quale con il suo frequente uso della forza e della repressione mossero verso la lotta armata gli oppositori, che lo destituirono nell'ottobre 1979 con un altro colpo di stato, questa volta riuscito. La nuova giunta creatasi fu mista, poiché formata da militari e civil; i civili abbandonarono la giunta meno alcuni democristiani, con a capo José Napoleon Duarte, che tenne in piedi la giunta stessa con i militari. L'opposizione si riunì nel Fronte democratico rivoluzionario, mentre il 12 dicembre 1980 Duarte divenne presidente. Il presidente chiese aiuto agli Stati Uniti, ottenendo il sostegno dell'allora presidente Ronald Reagan, che incitò Guatemala e Honduras a lottare contro i gruppi comunisti. La situazione peggiorò ulteriormente con la vittoria alle elezioni del 1982, boicottate dalla sinistra, del maggiore Roberto D'Aubuisson. Gli Stati Uniti entrarono in modo frequente e visibile nelle questioni interne del Salvador, favorendo il ritorno alla presidenza di Duarte nel 1984. Duarte comprese l'indispensabilità del dialogo con la guerriglia, e i colloqui ripresero con un importantissimo incontro a La Palma tra il premier e l'opposizione. La destra bloccò tutto in Parlamento. Quattro anni dopo la situazione precipitò quando vinse le elezioni amministrative D'Aubuisson, tra l'altro accusato dell'omicidio dell'arcivescovo Oscar Romero, e in più Duarte fu costretto a recarsi negli Stati Uniti per delle cure per le sue precarie condizioni di salute, lasciando La Democrazia Cristiana andò in crisi e lasciò libero spazio al partito di D'Aubuisson, l'ARENA, che si aggiudicò la vittoria col suo nuovo candidato Alfredo Cristiani, la guerriglia scatenò una terribile offensiva. Le trattative tuttavia ricominciarono a Ginevra nel 1990 e l'anno dopo fu finalmente ammessa anche l'opposizione alle elezioni presidenziali. Vinse Cristiani, il quale continuò sulla strada del dialogo, anche perché il paese era stufo di un conflitto civile che era costato almeno 80.000 vite umane. Il 1º gennaio 1992 terminò ufficialmente la guerra civile ad El Salvador.L'anno dopo provocò aspre polemiche la completa amnistia data ai membri dell'ARENA che durante il conflitto interno commisero atrocità e abusi. Dopo la guerra tale partito è sempre uscito vincitore alle urne e così è stato anche alle ultime elezioni, avutesi nel 2004, che hanno decretato la vittoria netta del candidato Elìas Antonio Saca.
http://www.blogger.com/www.normanquijanoalcalde.com
Sunday, January 18, 2009
ELEZIONI IN ASSIA
Appena sufficiente invece la Linke, che un anno fa con il 5,1% delle preferenze è entrata per il rotto della cuffia per la prima volta in Parlamento regionale della Germania. La Cdu del ministro presidente del Land Roland Koch può quindi tranquillamente formare una coalizione di governo "nero-gialla" assieme ai liberali. Secondo i primi risultati, Cdu-Fdp godono della maggioranza nel Parlamento dell'Assia con 61 seggi, mentre Spd, Verdi e Linke insieme non superano le 49 poltrone. Le regionali in Assia sono il primo test sull'elettorato tedesco, in un anno in cui si terranno in Germania quindici elezioni, prime fra tutte le politiche di settembre.
Konrad Adenauer 1950-1966
Ludwig Erhard 1966-1967
Kurt Georg Kiesinger 1967-1971
Rainer Barzel 1971-1973
Helmut Kohl 1973-1998
Wolfgang Schäuble 1998-2000
Angela Merkel 2000-
Gli eletti della CDU e della CSU formano un gruppo parlamentare unitario, denominato CDU/CSU. (wikipedia)
Friday, January 16, 2009
LA GEOGRAFIA DEL TERRORISMO
Thursday, January 15, 2009
LE RAGIONI DI ISRAELE
Attaccato anche l’edificio che ospita numerosi giornalisti di testate arabe e internazionali, dove due Cameramen sono rimasti feriti.
Anche un’ala dell’ospedale di Gaza City è in fiamme, mentre è stato colpito il quartier generale dell'Onu. Secondo quanto riferisce la tv satellitare ‘al-Jazeerà, l’agenzia dell’Onu ha annunciato la sospensione delle sue attività nella Striscia per salvaguardare l’incolumità dei suoi operatori.
L’aviazione dello Stato ebraico ha colpito 70 obiettivi concentrandosi soprattutto su Gaza City, Khan Yunis e Rafah. Il bilancio complessivo dei morti nell’enclave palestinese dall’inizio nelle quasi tre settimane dell’offensiva Piombo fuso è arrivato a 1.038. I militanti di Hamas hanno risposto con il lancio di 14 razzi verso il sud di Israele, nelle prime ore di oggi. Colpite diverse località, ma non si ha notizia di danni o feriti.