Dopo un periodo di tranquillità, la situazione precipita il 19 settembre 2006, quando un colpo di stato guidato dal generale Prapart Sakuntanak mette fine al governo del magnate delle telecomunicazioni trasformato in politico Thaksin Shinawatra, sospendendo tutte le cariche governative oltre al Parlamento e alla Corte Costituzionale. Alle elezioni del 2007, i sostenitori del TRT aderirono al Partito Potere del Popolo (PPP) ed ottennero il 39,6% dei voti e 233 seggi, venendo superati di poco dal PP con il 39,65% dei consensi. Il PP elesse, però, 165 deputi. La differenza in numero di seggi fu dovuta al fatto che 400 seggi su 480 era attribuiti con il sistema maggioritario. Ciò permise al leader del PPP di formare un governo, sostenuto da una coalizione di sei partiti.
Tuesday, December 2, 2008
THAILANDIA: DECIDE LA CORTE
Dopo un periodo di tranquillità, la situazione precipita il 19 settembre 2006, quando un colpo di stato guidato dal generale Prapart Sakuntanak mette fine al governo del magnate delle telecomunicazioni trasformato in politico Thaksin Shinawatra, sospendendo tutte le cariche governative oltre al Parlamento e alla Corte Costituzionale. Alle elezioni del 2007, i sostenitori del TRT aderirono al Partito Potere del Popolo (PPP) ed ottennero il 39,6% dei voti e 233 seggi, venendo superati di poco dal PP con il 39,65% dei consensi. Il PP elesse, però, 165 deputi. La differenza in numero di seggi fu dovuta al fatto che 400 seggi su 480 era attribuiti con il sistema maggioritario. Ciò permise al leader del PPP di formare un governo, sostenuto da una coalizione di sei partiti.
Monday, December 1, 2008
ELEZIONI IN ROMANIA
http://www.pd-l.ro/
Wednesday, November 26, 2008
GROENLANDIA "INDIPENDENTE"
Monday, November 24, 2008
ELEZIONI IN VENEZUELA
Saturday, November 22, 2008
AUBRY VINCE
Nel giugno 1997 è nominata ministro del Lavoro e della Solidarietà nel governo di Lionel Jospin, fa varare una legge che riduce l'orario di lavoro a 35 ore settimanali. Si dimette nell'ottobre 2000 per partecipare alle elezioni amministrative del marzo 2001, in cui è eletta sindaco di Lilla.
Tuesday, November 18, 2008
LA CRISI DEI SOCIALISTI
La mozione della Royal è stata la più votata con poco meno del 30%, quella del sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe ha attenuto il 25%, così come la mozione di Martin Aubry, l'ex ministro conosciuta per essere stata l'artefice della legge sulle 35 ore di lavoro. Benoit Hamon, il leader più giovane, della sinistra del partito, ha preso il 19%. Delanoe, Aubry ed Hamon sono uniti soltanto dall'avversione per la Royal, ma non riescono a decidere chi di loro debba affrontarla per la direzione del partito.
Alla fine un voto ci sarà, previsto per giovedì, quando gli iscritti dovranno scegliere tra Royal, Aubry e Hamon, dato che lo scoraggiato Delanoe ha gettato la spugna. Principale punto di frizione tra la Royal e gli altri è se fare un'alleanza con i centristi per le elezioni presidenziali del 2012 e se abbassare il contributo per iscriversi al partito.
Royal è favorevole ad entrambe le cose, ma i suoi rivali sostengono che il partito debba rimanere ancorato a sinistra e che una tessera meno cara contribuirebbe ad indebolirne l'identità. Per vincere sara' necessario ottenere la maggioranza assoluta dei voti, e Segolene spera che la 'gente delle primarie' non la tradisca. Il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe invita i militanti socialisti a dare il loro voto a Martine Aubry nella scelta del primo segretario del Partito socialista. (reuters)
Monday, November 17, 2008
ELEZIONI NEL KASHMIR
Si sono aperti, in una situazione di massima sicurezza, i seggi per il rinnovo dell' assemblea dello stato indiano del Kashmir. Le elezioni, previste in 7 round che termineranno il 24 dicembre,sono boicottate dai partiti che si battono per l'indipendenza di questo stato conteso da India e Pakistan e scosso dalla violenza separatista islamica. Polizia ed esercito sorvegliano tutte le strade delle principali citta' del kashmir. I separatisti kashmiri hanno fatto appello al boicottaggio di questo voto che è considerato cruciale per il governo di Nuova Delhi dopo le violente proteste pro indipendentiste di agosto e settembre. Dopo alcuni anni di relativa calma ,è riemerso dalle ceneri un movimento di ribellione contro il governo indiano che da oltre mezzo secolo controlla due terzi della regione himalayana contesa con il Pakistan. Lo stato del Jammu e Kashmir, che da agosto è stato commissariato dopo i disordini, è diventato di nuovo un punto centrale nell'agenda politica del Congresso, il partito di Sonia Gandhi che guida la coalizione di governo e che dovrà affrontare nuove elezioni generali nella primavera del 2009. Il test elettorale kashmiro è quindi visto come una sorta di verifica della legittimità e della capacità di controllo di Nuova Delhi sulla regione contesa che è una delle più militarizzate al mondo. A parte numerosi candidati indipendenti, i principali partiti pro indiani in lizza sono due, il People Democratic Party, vincitore nel 2002 e il National Conference guidato da Omar Abdullah, ultimo rampollo di una dinastia di leader kashmiri e abbastanza critico verso le elezioni. L'unica soluzione per riportare la zona alla normalità, passerebbe attraverso il negoziato con il Pakistan che ha ora un governo democraticamente eletto guidato da Asif Ali Zardari, il vedovo di Benazir Bhutto, assassinata un anno fa. Il nuovo leader di Islamabad sembra essere abbastanza disponibile ad aperture sul fronte del Kashmir, ma per ora la priorità sembra la lotta ai gruppi estremisti di Al Qaida. Con il cambio della guardia alla Casa Bianca la questione kashmira potrebbe ritornare al centro dell'agenda internazionale. Il presidente eletto Barack Obama aveva ventilato l'ipotesi di nominare Bill Clinton come "inviato speciale".
Thursday, November 13, 2008
ELZIONI NELLA CITTA' SANTA
Tuesday, November 11, 2008
BIRMANIA...
La Birmania (dal 18 giugno 1989 ufficialmente Myanmar, in inglese Burma), è uno Stato dell'Asia sudorientale. Occupa parte della costa occidentale della penisola indocinese, è affacciato sul Golfo del Bengala e sul mar delle Andamane e confina da ovest a est con Bangladesh, India, Cina, Laos e Thailandia. Attualmente, dopo il colpo di stato del 1988, è sotto il regime militare di Than ShweL'attuale capo di stato, il generale Than Shwe, che detiene il titolo di capo del concilio statale della pace, ha tutti i poteri, incluso quello di poter rimuovere ministeri e i loro membri, prende le maggiori decisioni nel piano delle politiche estere. La maggior parte dei ministeri sono capeggiati da ufficiali dell'esercito, con le eccezioni del Ministero della Sanità, del Ministero dell'Educazione e del Ministero del Lavoro, che sono in mano a civili. partiti politici importanti in Birmania sono la Lega Nazionale per la Democrazia e la Lega Democratica Shan, anche se le loro attività sono regolate dal regime. Esistono molti altri partiti, rappresentanti spesso gli interessi delle minoranze etniche. C'è poca tolleranza per l' opposizione politica e molti partiti sono stati proscritti. Il partito nazionale dell'unità rappresenta i militari ed è sostenuto da un'organizzazione totalitaria chiamata l'Associazione di Solidarietà e dello Sviluppo del Sindacato. Secondo parecchie organizzazioni, compreso Amnesty International, il regime ha poca considerazione dei diritti dell'uomo. Non c'è ordinamento giudiziario indipendente in Myanmar e l'opposizione politica al governo militare non è tollerata.Nel 1989, l'esercito birmano represse violentemente le proteste le proteste del 1988 hanno aperto la strada per le elezioni dell'Assemblea della gente, nel 1990. I risultati dell'elezione successivamente sono stati invalidati dal regimeLa lega nazionale per la democrazia, condotta da Aung San Suu Kyi, ha vinto più del 60% dei voti e più del 80% delle sedi parlamentari nell'elezione nel 1990, tenuta per la prima volta dopo 30 anni.Aung San Suu Kyi ha guadagnato l'elogio internazionale come attivista per il ritorno del governo democratico in Birmania, ricevendo il Premio Nobel per la pace nel 1991. È stata condannata agli arresti domiciliari.
Sunday, November 9, 2008
ELEZIONI IN NUOVA ZELANDA
I conservatori conquistano la Nuova Zelanda
Saturday, November 8, 2008
LE SFIDE DI OBAMA, I SUCCESSI DI BUSH
Al neopresidente spetterà, nello stesso tempo, la responsabilità di affrontare innumerevoli problemi non risolti e anzi esasperati negli ultimi anni fino alla scadenza del mandato di George W. Bush. Nell’economia, oltre a fronteggiare il collasso di Wall Street che ha contagiato il sistema finanziario su scala internazionale, dovrà intervenire con urgenza sulla crisi dei mutui e dei valori immobiliari che negli Stati Uniti assilla i risparmiatori anche se punisce gli speculatori. Ma dovrà presto affrontare anche fondamentali questioni come il debito pubblico raddoppiato, il passivo del commercio con l’estero, le incognite sulla variabile gestione delle riserve monetarie accumulate dalla banca centrale in Cina e finora investite nei titoli del Tesoro di Washington.
Nello scenario politico e strategico internazionale, gli oneri assunti dalla «superpotenza gendarme» hanno raggiunto lo stadio della massima superestensione. In politica estera, l’agenda del neopresidente comprende i conflitti cronicizzati nell’Iraq e nell’Afghanistan dei talebani favoriti dall’instabilità del Pakistan, il pericolo del nazionalismo atomico iraniano, le difficili relazioni con la Russia di Putin, il proselitismo castrista nel Sudamerica delle sfide anti-yanqui da Chávez a Morales e oltre. Ma non è ancora tutto, anzi c’è molto di più. Rimane il contenzioso ecologico, «una scomoda verità» secondo il film documentario di Al Gore. Sulla questione dell’inquinamento ambientale, infatti, l’emissione massima di esalazioni fino all’effetto «serra» deriva dall’iperconsumo energetico degli Stati Uniti.
È questa la più complessa vertenza internazionale, mentre l’attesa conversione del massimo sistema industriale alle fonti energetiche alternative, con la riduzione dei consumi di petrolio e gas, impone alti costi per un’efficace tutela dell’ambiente. Se non ora, mentre incombe la recessione dell’economia, nei prossimi tempi sarà questo negli Stati Uniti e in ogni società industriale il «problema dei problemi». (corriere della sera)
Wednesday, November 5, 2008
I REPUBBLICANI CHE HANNO VINTO
INDIANA: MITCH DANIELS
Il repubblicano Mitch Daniels è stato rieletto governatore dell'Indiana. Daniels, che quattro anni fa è stato il primo repubblicano ad essere eletto al governo dell'Indiana dopo 16 anni, era dato ampiamente favorito nei sondaggi prima del voto. A sfidare Daniels era la democratica Jill Long Thompson, ex sottosegretaria all'agricoltura sotto la presidenza di Bill Clinton. Elias Mitchell Daniels Jr è nato il 7 aprile 1949 a Monongahela, Pennsylvania, nella sua infanzia vive tra la Pennsylvania e la Georgia. Si trasferisce in Indiana dalla Pennsylvania nel 1959, mentre va ancora a scuola. Daniels si laurea in scienze politiche e affari internazionali presso l'Università di Princeton nel 1971 e in dottore in legge Georgetown University Law Center nel 1979. E' americano siriano di prima generazione ed è un membro dell' arabo-American Institute, dal quale ha ricevuto un onorificenza per il suo lavoro nella comunità. Nel gennaio 2001, Daniels ha accettato dal presidente George W. Bush l'invito a prestare servizio come direttore dell' Ufficio di gestione e bilancio (OMB), che ha servito a partire dal gennaio 2001fino al giugno 2003. In questo ruolo è stato anche un membro del Consiglio di sicurezza nazionale. Il 2 novembre 2004, Daniels è stato eletto governatore dello stato dell' Indiana raccogliendo circa il 53% dei voti rispetto al 46% del democratico storico governatore Joe Kernan, che aveva assunto il potere dopo la morte di Frank O'Bannon .Nel suo primo mandato da governatore, Daniels ha cercato di migliorare lo stato della situazione fiscale con severi controlli su tutte le spese statali e per un anno ha aumentato dell'1%l'imposta sulla persona fisica e giuridica in modo da guadagnare più di $ 100.000. Nel 2005, il Governatore Daniels è riuscito a portare lo stato al suo primo bilancio in pareggio dopo otto anni e, senza un aumento fiscale, ha trasformato i 600 milioni di dollari di disavanzo che ha ereditato in 300 milioni di dollari di avanzo in un solo anno.Il governatore Daniels ha utilizzato questo avanzo per restituire centinaia di milioni di dollari che lo Stato, nelle amministrazioni precedenti, aveva preso in prestito dalle scuole pubbliche dell' Indiana.
http://www.in.gov/gov
NORTH DAKOTA: JOHN HOEVEN
John Henry Hoeven III , è nato il 13 marzo 1957, già governatore della North Dakota per il Partito Repubblicano. E' in carica come governatore dal 15 dicembre del 2000, così da renderlo il governatore in carica da più lungo tempo negli Stai Uniti. Prima della sua elezione alla carica di Governatore, Hoeven ha servito lo stato come Presidente della Banca del Nord Dakota,di proprietà pubblica, dal 1993 al 2000. Hoeven è un conservatore, ma su alcune questioni è più moderato rispetto alle linee tradizionali del partito,infatti è per la destinazione di maggiori fondi all'istruzione e per un aumento degli stipendi dei professori nonché un aumento dei fondi per le infrastrutture. E molto conservatore sulle questioni etiche: è contro l'aborto, tranne per i casi di stupro o incesto ed è contro il matrimonio gay e unioni civili. Si oppone alle restrizioni sul possesso di armi da fuoco. Egli ritiene che la sanità pubblica dovrebbe essere fornita solo per gli anziani, che le politiche di lotta al consumo e spaccio di stupefacenti dovrebbe essere materia di legislazione statale e non una questione federale, che i carburanti alternativi sono una soluzione a lungo termine, ma che il petrolio è più necessario adesso.
http://www.governor.state.nd.us/
UTAH: JON HUNTSMAN
Meade Jon Huntsman Jr, è nato il 26 marzo 1960 a Palo Alto, California, USA, è il governatore dello stato di Utah, dopo aver vinto l'ufficio elettorale del 2004.
Huntsman è il figlio di uomo d'affari miliardario e filantropo Jon Huntsman, fondatore dell' Huntsman Corporation. Dopo il college, Huntsman ha lavorato ,alla Casa Bianca, come assistente per aministrazione Reagan. ambasciatore a Singapore per GWBush. Huntsman elenca tra le sue priorità da governatore: lo sviluppo economico, la riforma sanitaria, l'istruzione, l'energia e la sicurezza. Egli ha supervisionato grandi tagli fiscali e ha sostenuto la riorganizzazione dei servizi in modo che il governo potesse distribuirli in maniera efficace in uno stato come lo Utah con una popolazione in rapida crescita. Huntsman vorrebbe espandere l'assistenza sanitaria, soprattutto attraverso il settore privato, mediante agevolazioni fiscali e con la negoziazione dello stato vorrebbe mantenere bassi i prezzi. Egli inoltre è fautore di una proposta per poter utilizzare le assicurazione anche per le cure preventive. Huntsman è sensibile alle questioni ambientali e vorrebbe ridurre il consumo di energia e di carburante nel suo stato. Egli è anche interessato a eliminare le scorie nucleari presenti all'interno del suo Stato. E' il linea col pensiero tradizionale conservatore sulle questioni etiche, aborto, matrimonio gay, controllo sul possesso di armi. Egli inoltre definisce la sua politica fiscale come "business friendly".
H. James "Jim" Douglas , è nato il 21 giugno 1951, è un repubblicano, e attualmente è governatore del Vermont. Douglas è nato a Springfield, Massachusetts. . Si è laureato al Middlebury College a Middlebury, Vermont, dove era stato attivo in seno al collegio repubblicani. Nel novembre 1972, Douglas è stato eletto alla Camera dei Rappresentanti nello stato del Vermont, divenne leader della maggioranza in Assemblea durante il suo terzo mandato. Ha lasciato l'Assemblea Generale del Vermont nel 1979, dopo che divenne consigliere del governatore Richard A. Snelling. Douglas è stato eletto segretario di Stato nel novembre 1980, una carica che ha ricoperto fino al 1992. In questi anni ha cercato di farsi eleggere al Senato degli Stati Uniti, ma è stato sconfitto da democratico storico Patrick Leahy. http://governor.vermont.gov/
Il partito Repubblicano ha 4 anni di tempo per riconquistare gli elettori e così ritornare vincitore alla casa bianca. Uno tra questi potrebbe essere un possibile candidato alle prossime presidenziali.
OBAMA: PRESIDENTE
Thursday, October 30, 2008
ELEZIONI USA: "EFFETTO BRADLEY"
Bradley ha invano tentato di farsi eleggere alla carica di governatore della California nel 1982 e nel 1986 ed è stato sconfitto ogni volta dal repubblicano George Deukmejian.
Wednesday, October 29, 2008
ELEZIONI PRESIDENZIALI AMERICANE 2008
Sunday, October 26, 2008
ISRAELE: ELEZIONI ANTICIPATE
Shas è il terzo partito di Israele: la sua partecipazione era indispensabile all’intesa, già messa in piedi, tra il Partito Laburista e Kadima (lo schieramento della Livni). Uno dei punti di maggior disaccordo con Shas riguarda lo status di Gerusalemme: che il partito religioso non vuole in nessun modo negoziare con i palestinesi.Adesso sarà il presidente Peres a dover decidere. Il capo dello Stato Peres ha ringraziato la Livni per i suoi sforzi, ha aggiunto che adesso avvierà consultazioni con le liste parlamentari per informarle di questo sviluppo. Entro tre giorni al massimo - ha detto ancora Peres - informerà il presidente della Knesset (parlamento) Dalia Yitzik , della necessità di indire elezioni anticipate.Il dimissionario Ehud Olmert in assenza di un sostituto, resterà al timone fino a nuove elezioni che non potranno avvenire prima di gennaio-febbraio.
Dopo la decisione di ritirarsi da Gaza, da parte di Sharon e il conseguente tramonto dell'ideale del "Grande Israele", nel Likud si è aperta una crisi, che ha portato ad una scissione: Sharon ha fondato il partito centrista Kadima, mentre Netanyahu è restato nel Likud, ridiventandone il leader, portandolo su posizioni più a destra. Alle elezioni legislative 2006 il Likud ha subito un crollo, perdendo l'egemonia sull'area della destra: è stato infatti sorpassato dal partito degli immigrati russi (su posizioni ancora più estremiste). Non è entrato nel governo.
ELEZIONI IN BRASILE
Gli ultimi sondaggi di Datafolha mostrano che il sindaco uscente Gilberto Kassab, del Partito democratico conservatore, è quasi venti punti davanti di Marta Suplicy nel Pt.
Alle politiche del 2002, il PFL raccolse il 13,4% dei voti, eleggendo 84 deputati e ricollocandosi come terza forza, in termini percentuali, dopo PT e PSDB. Il PFL nel 2002 sostenne la candidatura a presidente del sindacalista Luiz Inácio Lula da Silva del Partito dei Lavoratori (PT, sinistra socialista). Dopo poco il PFL è, però, uscito dal governo ed alle presidenziali del 2006 è tornato all'alleanza moderata, sostenendo Geraldo Alckmin del PSDB, che, con il 41% dei consensi, è riuscito a portare al ballottaggio il presidente Lula, 48,7%, penalizzato dagli scandali che hanno coninvolto il suo partito e che hanno dato vita alla scisione del Partito Socialismo e Libertà (PSOL).
Il PFL, alle elezioni del 2006, ha ottenuto il 10,9% dei voti e 65 deputati alla Camera (su 513), con un decremento di ben 19 seggi. Al Senato, invece, il PFL ha eletto ben 6 senatori sui 27 in palio, dando, così, vita al gruppo senatoriale più consistente: 20 senatori su 81. (wikipedia)
Friday, October 24, 2008
PREMIO SAKHAROV
ELEZIONI USA: oltre i repubblicani e i democratici
Non ci sono solo Barack Obama e John McCain tra i candidati alle presidenziali del 4 novembre. Gli elettori potranno scegliere tra un gran numero di altri pretendenti alla Casa Bianca, ma è difficile che qualcuno di loro possa arrivare all'uno per cento dei consensi. Da notare che i Verdi hanno un ticket interamente femminile. Questi i principali partiti in lizza:
PARTITO LIBERTARIO, candidato presidente: Robert «Bob» Barr candidato vice presidente: Wayne Allyn Rooth http://www.lp.org/
PARTITO DELLA COSTITUZIONE, candidato presidente: Charles «Chuck» Baldwin candidato vice presidente: Darrell Castle http://www.constitutionparty.com/
VERDI, candidata presidente: Cynthia McKinney candidata vice presidente: Rosa Clemente http://www.gp.org/index.php
PARTITO DELLA LEGGE NATURALE, PARTITO PACE E LIBERTA', PARTITO INDIPENDENTE ECOLOGISTA candidato presidente: Ralph Nader candidato vice presidente: Matt Gonzalez http://www.votenader.org/
PARTITO DELLA RIFORMA candidato presidente: Ted Weillcandidato vice presidente: Franck McEnulty http://reformpa.web.aplus.net/
PARTITO SOCIALISTA USA candidato presidente: Brian Moorecandidato vice presidente: Stewart Alexander http://www.votesocialist2008.org/
PARTITO SOCIALISTA DEI LAVORATORI candidato presidente: Roger Calerocandidata vice presidente: Alyson Kennedy http://www.themilitant.com/index.shtml
PARTITO SOCIALISMO E LIBERAZIONE candidata presidente: Gloria LaRiva candidato vice presidente:Eugene Puryear http://www.pslweb.org/site/PageServer?pagename=votepsl_home
Oltre a questi partiti che si presentano in un buon numero di Stati, ce ne sono altri presenti in pochi Stati o anche solo in uno. Inoltre alcuni Stati ammettono i cosiddetti «write-in», cioè candidati che non compaiono sulle schede, ma che possono essere aggiunti scrivendo direttamente il loro nome. (corriere della sera)
E' curioso notare la presenza di tre partiti socialisti....
Thursday, October 23, 2008
JOHN SIDNEY MCCAIN III
E' il 26 ottobre 1967. McCain viene fatto prigioniero: detenuto per oltre cinque anni, torna in patria divenendo famoso a livello nazionale. Nel 1980 sposa Cindy Hensley (dalla quale avrà quattro figli) e con lei si trasferisce a Phoenix, nello stato dell'Arizona. Dopo ventidue anni di carriera militare si dedica alla politica, ai cui meccanismi viene introdotto nel 1977, come rappresentante della Marina militare al senato. Nel 1982 viene eletto al Congresso dove sostiene l'amministrazione Reagan. Si candida poi per il senato per lo stato dell'Arizona e viene eletto nel 1986. Nel 1999 pubblica il libro "Faith of My Fathers" che racconta la storia militare della sua famiglia e che include le proprie tragiche esperienze. Repubblicano, forte conservatore, nel 2000 decide di mettersi in corsa per la presidenza. Viene però sconfitto da George W. Bush. Torna in corsa per le elezioni del 2008; sebbene sia conservatore, agli occhi dell'opinione pubblica mostra una considerevole indipendenza: non è raro che i suoi voti si discostino dalle linee di partito.(biografieonline)
Wednesday, October 22, 2008
U.S.A. : election day sempre più vicino. Perchè tra McCain e Obama non c'è granchè di differenza, anzi ...
Oggi, però, Barack Obama (http://www.barackobama.com ) non è solo quel "fenomeno da baraccone" stile Grillo, Travaglio o Di Pietro, che inferocisce le piazze in modo populista e qualunquista, come potrebbe benissimo fare un "Ronaldinho" qualsiasi. Obama è cosa seria: lanciatissimo per la conquista della casa bianca, è dato in netto vantaggio sul rivale repubblicano McCain da tutti i sondaggi, ed ha ottenuto l'appoggio di alcuni elementi politici di spicco dell'ala repubblicana, come Colin Powell, Chuck Hagel, Robert Gates, Tom Daschle, Lawrence Summers.
Obama sta conducendo una campagna elettorale seria, dignitosa, distinta e abbastanza moderata per quelli che sono gli stili e i toni prelettorali d'oltreoceano.
Ispirato da un modello simile a quello di Abraham Lincoln, sta portando avanti idee e scelte bipartisan tanto che nell'eventuale toto-ministri si inseriscono numerosi repubblicani.
La gravità della crisi economica che colpisce gli Stati Uniti e soprattutto le difficoltà politiche sugli esteri e il calo della considerazione dell'immagine "stelle e striscie" dopo l'attentato devastante dell'11 settembre 2001, impongono un serrato confronto e degli accordi precisi per gli interessi del Paese che è e rimane la più grande superpotenza mondiale.
E sul fronte repubblicano, che dire di John McCain? 72enne come il "nostro" Berlusconi, senatore dell'Arizona in carica, di religione battista, sposato divorziato e poi risposato, con un'importante carriera militare alle spalle, McCain ha ricoperto quel vuoto che all'interno del partito Repubblicano ha seguito la figura di spicco di George Walker Bush, il presidente che insieme a Franklin Delano Roosevelt passerà alla storia come quello che ha dovuto amministrare gli Stati Uniti nei periodi più difficili della storia, a causa dell'attacco alle twin towers e della crisi economica degli ultimi anni.
McCain non dice niente di nuovo: non trasmette la forza, l'entusiasmo, la convinzione di sè proprie di G.W. Bush, non esprime nei propri discorsi altro se non una tremenda paura di perdere.
E qualora arrivasse una sconfitta, è una sconfitta del partito Repubblicano statunitense ma non certo della destra, o almeno della destra per come la intendiamo noi Europei.
Le elezioni Americane viste dall'Europa sono da leggere tra le righe: a partire dal sistema partitico, politico ed elettorale, fino a finire con i meccanismi delle primarie e le candidature per la presidenza.
Le elezioni negli State's sono una festa della democrazia, e sono il confronto tra due soli partiti-contenitori di idee e rappresentanze come il partito repubblicano e il partito democratico che non hanno mai avuto a che fare quelle ideologie derivanti dal marxismo (socialismo e comunismo) di cui l'Europa è intrisa fino all'osso.
Repubblicani e democratici sono entrambi schieramenti ben più a destra di gran parte della destra Europea come principi, valori, riferimenti etici e morali, ideologie.
Gli Stati Uniti d'America sono il Paese multiculturale in cui l'integrazione è una realtà e la "tolleranza" cui spesso facciamo riferimento in Europa come fosse l'eldorado, non è mai stata presa in considerazione per il principio stesso che uno non deve "tollerare" l'altro perchè diverso, ma rispettarlo in quanto tale.
Statunitensi non si nasce, si diventa. Un newyorkese che non sente nel cuore la democrazia e la libertà, gli ideali che compongono l'animo degli U.S.A., non sarà mai un vero statunitense. Così come qualsiasi persona del mondo, nata in qualsiasi Paese, se si rifà a quel tipo di ideali può sentirsi (e diventare) statunitense.
Obama non ha nulla a che vedere con sinistra europea e Italiana: è simbolo dell'integrazione razziale che negli U.S.A. è realtà, e una sua eventuale elezione a presidente confermerebbe quanto in America sono progrediti dal punto di vista civile e sociale rispetto a quello che è, in tutti i sensi, il "vecchio continente".
E che nessuno ci venga a dire, cari comunisti, socialisti o antiamericani, se vincerà Obama che avete trionfato e che noi abbiamo perso.
Noi tifiamo per lui. Perchè un suo trionfo sarebbe uno schiaffo in faccia a chi continua a dire che negli U.S.A. non esiste libertà ma solo razzismo. Sarebbe una batosta pesante per chi continua a pensare che in america nulla funziona.
Tifiamo per lui perchè è un americano anche lui. Simbolo del "melting-pot" che ha fatto e fa ancora oggi degli U.S.A. la più grande democrazia della storia del pianeta.
Poi magari non sarà un grandissimo presidente, non sarà Thomas Woodrow Wilson o Ronald Wilson Reagan (i più apprezzati presidenti degli U.S.A., che però vissero fasi storiche ben differenti rispetto a quella attuale): ma già il fatto di diventarlo non potrà che essere un ulteriore successo per la democrazia e la libertà made in U.S.A.
Peppe Caridi - http://peppecaridi2.wordpress.com/